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Hiroshima e Nagasaki

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2010 12:02
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07/12/2009 22:34
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Patrizio
Hiroshima e Nagasaki
Inauguro questa sezione del forum, con un evento, che a quell'epoca determinò un cambiamento radicale, non solo nel modo di risolvere i conflitti bellici tra Nazioni, ma anche per il futuro dell'umanità.
Tale evento consiste, nell'uso della bomba atomica sulle città di Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945).

Secondo il mio punto di vista, l'uso dell'atomica sulle due città giapponesi, fu autorizzato non solo, per costringere il Giappone ad arrendersi e quindi ad abbreviare il conflitto (stava quasi per capitolare), ma soprattutto per dare un monito ben preciso all'Unione Sovietica di Stalin, della supremazia militare degli Stati Uniti.

Secondo voi, fu proprio necessario usare l'atomica?

08/12/2009 09:51
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Post: 3.311
Registrato il: 23/09/2009
Città: ROMA
Età: 34
Secondo me sì. Ritengo che il principio che ha indotto gli americani ad usare l'atomica contro il Giappone, sia maturato sulla scorta di ciò che era successo poco tempo prima con Hitler in Germania.

Hitler si è "arreso" togliendosi la vita, con i russi ad un passo dal bunker della cancelleria. Finché rimase in vita, ciò che rimaneva dell'esercito, posto a difesa di Berlino, continuò a combattere, esaltato, se così si può dire, dalla sola presenza fisica di Hitler.

In Giappone troviamo lo stesso scenario, anche con tinte più forti, con l'Imperatore Hirohito al posto di Hitler. La figura particolare del monarca, dalla tradizione religiosa nipponica individuato come Dio vivente, spingeva l'esercito giapponese a sacrificare la propria vita pur di servire l'Imperatore (caso limiti, ma esplicativo, i kamikaze).
Trovandosi nell'impossibilità di eliminare l'Imperatore, gli americani hanno ritenuto opportuno costringerlo a firmare la resa con l'uso dell'atomica e la potenziale minaccia di poter perpetrare di nuovo, su vasta scala, l'attacco.

Non so quanto effetto possa aver avuto su Stalin l'uso dell'atomica sul Giappone. Di sicuro ha spinto l'Unione Sovietica ad armarsi, provocando la corsa agli armamenti e la Guerra Fredda con tutte le conseguenza che si sanno.
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08/12/2009 15:10
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Post: 1.097
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Città: CORDENONS
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Barone
In merito all'atomica io avrei dei dubbi sul suo utilizzo.
Come già detto da voi venne utilizzata per abbreviare la durata del conflitto, risparmiando ulteriori risorse sia economiche che umane all'America, infatti, anche se un osso duro in fatto di resistenza, ormai il Giappone era solo e in condizioni sempre più autodistruttive pur di non cedere: per questo era questione di tempo e la vittoria sarebbe giunta senza quegli ordigni, pur con altre morti di soldati.
Tuttavia in ciò vedo molto di più una manovra politica verso il resto del mondo e in particolare l'Unione Sovietica: la supremazia degli Stati Uniti. Aprendo di fatto il nuovo "fronte" URSS vs USA.
Ciò che più mi ha lasciato "di stucco" è il fatto di come l'uomo sia giunto a una distruzione totale di se stesso e del mondo in cui vive pur di raggiungere i suoi scopi.
Almeno nelle guerre del passato, caratterizzate per certi versi(ma non poi molto) da fenomeni più crudi e violenti, il mondo o meglio il nostro pianeta era "sicuro", non materia di distruzione e quindi estinzione non solo dell'umanità ma di tutto quello che ci circonda.
In conclusione per il mio parere l'atomica non fu necessaria se non per rappresentare il nuovo livello d'arroganza degli uomini e di ciò che questa poteva fare.



[Modificato da Erik il Conquistatore 08/12/2009 15:11]
"Si vis pacem, para bellum."
"Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
"Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
"Anche il Sole ha le sue macchie." (Napoleone Bonaparte, Generale e Imperatore di Francia)
24/02/2010 12:02
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Post: 31
Registrato il: 22/02/2010
Fittavolo
Il giappone sarebbe stato invaso e sconfitto da li a poco con i metodi tradizionali, l'atomica era un simbolo, un monito al mondo intero, che gli USA non erano più una potenza da sottovalutare o sfidare impunemente.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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