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DIPLOMAZIA - hotseat Duodecim viae ad Ierusalem Caelorum

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2012 11:38
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25/09/2011 12:54
 
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Jan89, 25/09/2011 12.28:

Non dovrete incomodarvi troppo, Maestà.
Un ambasciatore di Sua Maestà il Re di Francia è giunto all'inizio di questa stagione in Serbia.
Egli sarà lieto di recarsi a Costantinopoli per sbrigare tutte le formalità del caso, se Vostra Maestà lo consente.




perdonatemi nobili Signori, ma se non ricordo male le meccaniche di trattativa dev'essere la pulzella in questione a formulare la richiesta ad un ambasciatore, o viceversa... due ambasciatori tra loro non possono perfezionare l'accordo matrimoniale se la memoria non m'inganna...
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25/09/2011 13:01
 
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Ah giusto, giusto, errore mio.

Allora converrà che il Basileus mandi un suo ambasciatore a Parigi. Nel tempo che esso impiegherà per coprire il tragitto, la principessa sarà già maritabile.
____________________________

"Amo molto parlare del nulla. E' l'unico argomento di cui so tutto" (O. Wilde)

"L'unica differenza tra un capriccio e una passione che dura tutta la vita è che il capriccio dura più a lungo" (O. Wilde)

"Un amico è uno che ti conosce molto bene e, nonostante ciò, continua a frequentarti" (O.Wilde)

"Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui propri errori" (F. Nietzsche)

"Solo gli imbecilli non sbagliano mai" (C. de Gaulle)

"Non si è mai troppo prudenti nello scegliere i propri nemici" (O.Wilde)


25/09/2011 19:10
 
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Arciduca
il Re di Gerusalemme invia le Sue congratulazioni agli sposi, rampolli di due fazioni a noi tanto care, con l'augurio che quest'unione possa essere felice e benedetta da molta prole.
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28/09/2011 00:20
 
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Il Doge e la Serenissima si uniscono ai festeggiamenti di tale unione.
Aprrofittando della presente missiva per informare le corti cristiane di quanto segue:
Recentemente la Repubblica di Venezia ha ottenuto l'annessione del Veneto e della ribelle Ragusa tuttavia in tale conquista sono insorti alcuni disguidi di giurisdizione feudale; essendo il castello di Trento sotto le insegne Imperiali, e quello di Ridnica sotto quelle Ungheresi.
Pertanto, in rispetto alle leggi dei feudi, l'Imperatore Federico I e il Re ungherese Geza II, hanno concesso ad alcuni funzionari veneziani di prendere possesso di tali città affinchè giurino e servino i nuovi signori delle suddette terre.
Gli accordi diplomatici tra la Serenissima, l'Impero e l'Ungheria, verranno ripristinati non appena le questioni burocratiche verranno risolte.

Savio di Settimana
Fabiano Vianello

Monsignor el Doxe, Serenissimo Principe
Domenico Morosini

"Si vis pacem, para bellum."
"Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
"Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
"Anche il Sole ha le sue macchie." (Napoleone Bonaparte, Generale e Imperatore di Francia)
02/10/2011 19:05
 
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A nome e per conto di Sua Cristianissima Maestà, l'eccellentissimo, potentissimo, e nobilissimo Principe Luigi VII Capeto, per Grazia di Dio Re di Francia, si comunica a tutte le corti del mondo conosciuto quanto segue.

In seguito ad alcune forti e insanabili incomprensioni sorte tra Sua Cristianissima Maestà il Re di Francia e il Sovrano d'Inghilterra, in merito alla mancata compravendita della città di Bordeaux, Re Luigi ha deciso di risolvere il rapporto di vassallaggio intercorrente tra le due Nazioni.

Conseguentemente, Sua Maestà il Re ha deciso di sospendere le trattative di matrimonio tra la Principessa Alice e il Principe Goffredo d'Inghilterra. Il Re si riserva ogni decisione in merito al matrimonio, proponendosi di sciogliere la riserva in parola nel più breve tempo possibile.

Le relazioni tra Francia e Inghilterra sono ora regolate unicamente dal Trattato di Non Aggressione concluso tempo addietro tra i sue Paesi e dai trattati commerciali sin qui siglati.

Quanto sopra letto, approvato e sottoscritto con il benestare del Re.

Henry de Blois, Comte de Champagne, Chancellier et Garde de Sceaux de France.




____________________________

"Amo molto parlare del nulla. E' l'unico argomento di cui so tutto" (O. Wilde)

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03/10/2011 18:05
 
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Patrizio
Ci duole sentir simili contese nascere tra vicini sì potenti e valorosi.
Offriamo dunque ai due contendenti il nostro aiuto e la nostra mediazione, onde risolvere codesta spiacevole incomprensione per vie diplomatiche e senza che niuno abbia a soffrirne.

Che Allah il Giusto illumini le vostre menti.
Emiro Abd al-Mu'min Masmuda
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Ut sementem feceris, ita metes
10/10/2011 18:33
 
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Il Doge, Domenico Morosini, a nome del Senato e della Repubblica di Venezia, informa le eccellentissime Corti d'Europa di concedere, a titolo di monopolio, le ricche miniere di marmo, presso Pola, a Sua Maestà il Re di Francia. Tale trattato commerciale prevede lo sfruttamento francese a tempo indeterminato, salvo compromessi o crisi che possono verificarsi in futuro. In tali ultime ipotesi sarà interesse della Repubblica rettificare o cambiare il presente documento ufficiale.
 
Savio di Settimana

Pietro Colombi
 
Monsignor el Doxe, Serenissimo Principe
Domenico Morosini


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16/10/2011 17:51
 
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Arciduca
A nome e per conto di Sua Maestà Roi Badouin de Jerusalem III di questo nome, advocatus Sancti Sepulchri e difensore della Terra Santa, annunciamo questo messaggio a tutte le corti dell'orbe terracqueo.

Da tempo si ammassavano ai confini del nostro reame ingenti forze siriane. Formalmente un patto di non aggressione, ormai scaduto, ci legava ai zenghidi di Siria, mentre ombre inquietanti si proiettavano sui nostri territori: da svariate stagioni nessun messaggio ci giungeva dalla loro corte per manifestarci l'intenzione di rinnovarlo o per confermare i loro intenti pacifici. Ci giungevano al contrario molto bene gli echi delle loro lance e delle spade tintinnanti nelle città di confine, dove pervenivano abbondanti le truppe reclutate nei loro territori dell'est. Altre notizie funeste pervenivano inoltre nella Città Santa: con crescente preoccupazione abbiamo accolto l'ufficializzazione delle loro alleanze con l'Egitto e con la Turchia: segno manifesto di un tentativo di accerchiamento totale. Il nostro regno è circondato da potenze musulmane da ogni lato, ed il rischio di ritrovarsi aggrediti da ogni lato era ed è per noi intollerabile, se vogliamo continuare a lottare per difendere i luoghi della Passione di Nostro Signore... e ciò soprattutto nel confine orientale, dove ormai negli insediamenti siriani vicinissimi al confine vedevamo, come abbiamo detto precedentemente, aumentare di stagione in stagione qualità e numero delle truppe presenti. Continuare ad accettare passivamente questa situazione ci avrebbe impedito qualsiasi linea valida di difesa, ed era un pericolo che non potevamo in alcun modo accettare. E date le mosse internazionali della Siria, di per sé molto eloquenti, non c'era nulla da sperare nella diplomazia.

Per tale motivo i Cavalieri di Gerusalemme hanno montato i loro destrieri, serrato gli scudi e impugnato le lance, raccomandando l'anima a Dio. E si sono messi in marcia per combattere con zelo ed ardore la minaccia zenghide, per dare al Regno confini più solidi, sicuri e difendibili, per adempiere alla nostra missione sacra di custodi della Terra Santa.

Dichiariamo pertanto ufficialmente guerra all'Atabeg di Aleppo e Mosul.

Non desideriamo trascinare l'intero medio oriente in un conflitto totale, ma è nostro dovere difenderci efficacemente dalle minacce che su di noi incombono, e non sarà possibile vivere in sicurezza per il Regno fino a quando la Siria, che ha già dimostrato la sua indole ostile nei nostri confronti, manterrà il possesso di basi tanto avanzate presso i nostri confini, e fino a quando continuerà ad occupare ingiustamente le terre dell'antica Contea di Edessa, dove lunghi anni or sono ormai ha perpetrato il massacro di tanti valorosi cavalieri cristiani. Annientare tale pericolo o morire gloriosamente nel tentativo è il nostro obiettivo. Che il Signore ci dia la forza di lottare con ardore per opporci alla potenza dei nostri nemici siriani.


Non nobis, domine, non nobis, sed nomine tuo da gloriam!



Ambasciatore del Regno Guillaume de Tyr



[GdR OFF]: chiedo a spipi come ci vogliamo mettere d'accordo per la consegna degli screenshots delle battaglie, bastano quelli di fine battaglia o ci vuole anche l'inizio? Eventualmente li mando via ffz mail?
[Modificato da Fabius Maximus Germanicus 16/10/2011 17:58]
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19/10/2011 19:30
 
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Patrizio
Quali tristi e funeste notizie portate, o ambasciatore Guillaume de Tyr.

Molto mi addolora il nascere codesta guerra nelle sacre terre di Allah.
Ho paura che molti luoghi santi possano essere profanati dall'uno come dall'altro, perciò farò tutto quello che è in mio potere per sedare questa contesa.

Auspico che al più presto l'atabeg di Siria e il re di Gerusalemme s'incontrino, e stabiliscano soddisfacenti condizioni di pace per entrambi.

Prego che Allah ci doni la pace.

Emiro Masmuda.
[Modificato da memphe 19/10/2011 19:31]
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Ut sementem feceris, ita metes
21/10/2011 18:00
 
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Nobiluomo
A nome e per conto di Sua Maestà Guglielmo I d'Altavilla, Re di Sicilia, Puglia e Calabria, annunciamo a tutte le corti del mondo ciò che segue.

Da tempo ormai la Terra Santa ed il Sepolcro di Nostro Signore vivevano con l'oscura ombra di una conquista infedele. Numerose armate provenienti da Egitto e Siria giungevano ai confini del Regno di Gerusalemme, pronte ad attraversarli in qualsiasi momento. Da Re ma prima di tutto da cristiano non potevo vivere con questo enorme peso. Ogni uomo ha una coscienza e abbandonare al proprio destino i fratelli che tanto hanno sofferto per liberare il Sepolcro di Nostro Signore non è da cristiano nè tantomeno da normanno.

Al comando del Conte di Siracusa, il nobile e valoroso Riccardo III Drengot, i rinforzi inviati al fratello Baldovino sono sbarcati in Egitto, giusto in tempo per evitare che la tenaglia sulla Terra Santa si compiesse.
Lo sbarco, inaspettato dalle forze d'Egitto, ha portato alla caduta delle due grandi e rinomate città del Nilo, Alessandria e Il Cairo.

Il nostro obiettivo non è l'annientamento dell'Egitto nè di nessun'altra nazione. Il nostro intervento è stato dettato dalla necessità di porre un freno alle potenze che minacciano Gerusalemme. Fino a che la minaccia non avrà fine, la spada del Re non verrà rinfoderata.



Roberto II Bassavilla, Amiratus Amiratorum, in nome di

Guglielmo I d'Altavilla - Rex Siciliae, Apuliae et Calabriae
21/10/2011 19:16
 
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Patrizio

Al re di Sicilia Guglielmo e a re Baldovino di Gerusalemme.
Vedo con preoccupazione e ansietà che avete deciso stoltamente di far parlare per prime le armi, e non la saggezza della diplomazia.
E non posso trascurare il fatto che avete assalito entrambi i miei fratelli nella fede di Allah.
Credo che più che una questione di sicurezza voi vogliate sterminare chi non crede nel vostro Dio.

Detto questo dichiaro che se la guerra non cesserà al più presto, e se i miei fratelli verranno ancora ingiustamente assaliti, le armate almohadi scenderanno sul piede di guerra.

Prego che Allah vi conceda un briciolo della Sua saggezza.

Emiro Masmuda.



[Modificato da memphe 21/10/2011 19:16]
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21/10/2011 21:13
 
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Fittavolo
Emiro Masmuda, Atabeg Nur ad Din, popoli musulmani tutti, Basileus Di Costantinopoli e sì, anche ai popoli cristiani, poichè vedano la barbarie dei loro fratelli.

Indignatevi, vi prego, indignatevi tutti.
E' un giorno triste, per il Mediterraneo, che si tingerà del rosso del sangue dei fratelli di tutti.
Vi invito, stimatissimi, a chiedere, ai qui presenti "nobili e legittimi" sovrani, quali truppe da guerra Fatimide abbiano visto ai confini di Gerusalemme. Quali.
Forse le poche milizie in difesa di Al-Iskandariya?
Forse i giovani che hanno preso le armi in difesa della loro Al-Qahira?
I contadini al lavoro nei loro campi? Gli Imam nelle moschee a pregare?
Quali soldati, domando.
Invito Re Guglielmo e i suoi sicari a ripulirsi gli occhi, ed a guardare meglio. Forse la sabbia del deserto, rossa del sangue già futilmente versato, gli ha appannato la vista. Le uniche forze Fatimide attive erano tutte a Medina, intente a riconquistare l'altro nostro Luogo Santo. Ahimè, mi ritrovo a ritenermi ingenuo, per non aver fatto altrimenti e sospettato di cotanta follia e crudeltà.
Tra i confini di Gerusalemme e quelli dell'Imamato non c'era altro che sabbia a perdita d'occhio, e forse qualche mercante che, ingenuo, pensava di fare tranquilli affari con i cristiani: piangiamo nello scoprire che si stava dirigendo nella tana del leone, e che non tornerà a casa dai suoi figli il mese prossimo. Ma dimentico, quali figli? Quelli che sono già morti per difendere la loro città da un invasore barbaro e ingiustificato?
Se guardate a est, vedrete che quanto è detto è la pura verità, e potreste serenamente "rinfoderare la spada", o Re Guglielmo. Come del resto, vi avrebbe potuto confermare ben prima di questa follia il vostro alleato di cui siete venuti in protezione. Ma qualcosa mi dice che non lo farete, sbaglio? Come nemmeno Gerusalemme ammetterà la natura puramente arbitraria di questo vile accordo.
Mi parlate delle forze riunite dall'Atabeg? Quelle non erano altro che la risposta ad identici assembramenti di uomini nei pressi delle città Crociate. E certamente non bastano a giustificare un attacco nei confronti di innocenti.

Emiro Masmuda, non indugiate. Rischiate solo di essere la prossima vittima della follia barbara di costoro, ammantati di una nobiltà che sanno dimostrare solo nelle vesti, e mai nelle azioni.

Forse il vostro Cristo avrebbe dovuto scegliere custodi migliori per il suo sepolcro. Forse qualcuno che al posto del suono delle armi preferisce il suono della voce di un audace diplomatico.
Ma non è stato così.

Se è il suono delle armi che volete... che la bontà del vostro Dio vi protegga, prima che la furia di Allah vi fulmini.

Il figlio e successore dell'unico vero Imam

[Modificato da Gente_Tranquilla 21/10/2011 21:15]

21/10/2011 22:16
 
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A nome e per conto del Basileus Bertaviano Comneno debbo accogliere, in parte, l'appello che giunge a Bisanzio da luoghi estremamente remoti.

Corrisponde a verità che la difesa de' luoghi santi alla cristianità intera non dovrebbe essere affidata a genti fedeli al falso patriarca di Roma; siamo, tuttavia, rassegnati a siffatta situazione, giacché costoro hanno comunque recuperato all'orbe cristiano aree da noi perdute.

E' nostro auspicio che le armi tacciano, ed il ferro delle spade sia fuso per far aratri.

Euforbio Kallimakos, primo Empepatros di Costantinopoli.




24/10/2011 17:23
 
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A nome e per conto di Sua Maestà Roi Badouin de Jerusalem III di questo nome, advocatus Sancti Sepulchri e difensore della Terra Santa, annunciamo questo messaggio a tutte le corti dell'orbe terracqueo.

Guerra, una dura guerra. Che i cavalieri di Gerusalemme combattono con ardore, onore e coraggio. Molti sono già stati i nostri caduti, morti per garantire un futuro e una speranza ad un regno circondato da feroci nemici, per difendere il Santo Sepolcro e permettere che resti in mani cristiane.
Sua maestà l'Imam dei fatimidi ha ragione: non c'erano ancora sue armate complete a ridosso dei nostri confini, pronte a piombare sui territori gerosolimitani, come nel caso siriano. Ma oserebbe forse affermare che non avrebbe collaborato con i siriani, quando sarebbero stati pronti ad assaltare i nostri territori o in un qualsiasi altro conflitto? Avrebbe l'ardire di sostenere che sarebbe stato "neutrale", dopo aver siglato un'alleanza ufficiale proprio con loro, e mentre si appresta a conquistare anche la città di Medina, che certamente è Santa per la sua religione, ma che completa al tempo stesso il cerchio (o per meglio dire, il cappio) intorno alle nostre terre?
Ci appelliamo noi a Voi, nobili sovrani convenuti, per chiedervi in tutta onestà, cosa avreste fatto al nostro posto: avreste osservato l'inesorabile scorrere del tempo, attendendo l'inevitabile morte per mano dei siriani e degli egiziani senza reagire? O avreste agito con decisione, preferendo rischiare la vita nelle incerte fortune di guerra? Noi volevamo rapporti pacifici con i nostri vicini... ma può esserci mai pace, quando un unico fronte siriano-egiziano-turco circonda tutte le vostre terre, minaccia i vostri figli, le vostre madri, le vostre mogli e i luoghi santi della vostra religione? Questa non è pace, ma vacue parole non confermate minimamente dai fatti. Questa è la barbarie: prepararsi a circondare in tre un unico regno, tessendo una tela di ambiguità e di alleanze, al fine di assaltarci quando la lotta sarebbe stata totalmente impari. Il Regno di Gerusalemme piuttosto muore lottando, ma non si arrende alle astuzie e alle manovre dei suoi vicini.

Vogliamo ufficialmente ringraziare i nostri amati fratelli normanni di Sicilia e il loro valoroso Re Guglielmo, che saputa la drammatica situazione in cui versavamo, non ha esitato un solo attimo ad imbarcarsi in un'impresa durissima, dagli esiti più che incerti, mettendo a repentaglio la vita dei suoi familiari e dei suoi cavalieri per aiutarci ad adempiere alla nostra sacra missione.
L'Egitto ha chiarito la sua posizione e le sue intenzioni in modo più che evidente, siglando l'alleanza con la Siria che ci minacciava. Ebbene, se avesse voluto mantenere buoni rapporti con noi gerosolimitani o essere mediatore nelle tensioni tra noi e la Siria, avrebbe potuto proporre anche a noi un'alleanza, per rassicurarci e dimostrare i suoi buoni propositi: cosa che non ha fatto minimamente. Ed ora quindi non può lamentarsi: ha operato la sua scelta di campo, e deve assumersene le responsabilità, con tutto ciò che ne consegue.
Pertanto il Regno di Gerusalemme dichiara ufficialmente guerra all'Imamato Fatimide d'Egitto, al fine di supportare i suoi valorosi alleati siciliani. Già è avvenuto uno scontro tra la nostra flotta e una flottiglia egiziana, che ha arriso ai nostri colori. Che il Signore ci protegga e ci aiuti a resistere alle dure prove che ci attendono.

Colgo l'occasione per comunicare a Voi tutti, ed in particolare agli amici che idealmente vorrebbero essere al nostro fianco, che dopo una durissima battaglia l'armata del Principe Amalrico insieme a quella di Rinaldo di Chatillon proveniente da Antiochia ha conquistato Aleppo, l'antica capitale siriana: è stato un momento più triste che gioioso, al pensiero di quanti e quali valorosi cavalieri hanno perso la vita nell'impresa, ma al contempo ci rincuora sapere che ora loro ci guardano e ci proteggono dal paradiso, che hanno conquistato col loro sacrificio.
Nella battaglia hanno perso la vita l'Atabeg Norandino e suo figlio Ghazi II, i quali, al pari dei due altri generali siriani morti durante l'assedio e la conquista di Homs, sono stati tumulati secondo i dettami della religione islamica, seguiti fedelmente con rigore estremo (abbiamo chiesto consiglio agli imam di Aleppo). A loro va il nostro rispetto per aver lottato con valore e con coraggio. Nessun massacro verrà compiuto nelle città che cadranno sotto il nostro potere, e saccheggi avverranno in base a quanto strettamente necessario. Il Regno rispetta profondamente i suoi nemici che si battono con onore.



Non nobis, domine, non nobis, sed nomine tuo da gloriam!



Ambasciatore del Regno Guillaume de Tyr

[Modificato da Fabius Maximus Germanicus 24/10/2011 17:28]
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27/11/2011 21:19
 
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A nome e per conto del Principe Amalric de Jerusalem, nobile difensore della Terra Santa ed erede al trono di Gerusalemme, annunciamo questo messaggio a tutte le corti dell'orbe terracqueo.

Il Principe Amalric, valoroso condottiero, conquistatore di Homs ed Aleppo e liberatore della Contea di Edessa, annuncia ai nobili sovrani cristiani di essere in cerca di moglie. Prega quindi i regnanti interessati con principesse in età da marito di rivolgersi a lui o al sottoscritto ambasciatore del Regno al fine di negoziare il matrimonio. Sua Altezza il Principe coglie l'occasione per comunicare inoltre, come accennato in precedenza, che durante la stagione passata, dopo una dura battaglia strada per strada, è riuscito a riconquistare alla Cristianità l'amata città di Edessa, vendicando la memoria dei suoi Conti le cui tombe erano state profanate, e liberando i cristiani che qui erano stati ridotti in condizione di servitù, cattolici, ortodossi o monofisiti che fossero, essendo noi tutti fratelli in Cristo. Il valoroso principe siriano, morto con la spada in pugno mentre difendeva le mura è stato tumulato con tutti gli onori che si convengono ad un nobile avversario.

Con profonda stima e rispetto per tutte le Reali ed Imperiali Altezze qui convenute porgiamo i nostri omaggi.



Non nobis, domine, non nobis, sed nomine tuo da gloriam!



Ambasciatore del Regno Guillaume de Tyr
[Modificato da Fabius Maximus Germanicus 27/11/2011 21:20]
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05/12/2011 12:23
 
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A nome e per conto de Sa Majestat Ramon Berenguer IV Rei d'Aragò i Comnte de Barcelona, Dominus Marchia Hispanica e Fidei Defensor, annunciamo questo messaggio a tutte le corti dell'orbe terracqueo.

Annunciamo che el dia 2 di dicembre dell'anno del Signore 1164 presso la Cattedrale di Saragozza è stato incoronato Sa Majestat Ramon Berenguer IV Rei d'Aragò i Comnte de Barcelona.

In questi giorni di festa per tutte le terre Catalano-Aragonesi el Rei Omaggia e Saluta tutti i Monarchi Cristiani e Pagani dell'orbe terracqueo.

Vi chiede di comunicare tutti i Trattati e le Alleanza stipulati dal precedente Sovrano con i Vostri Reami, così che, Sa Majestat Ramon Berenguer IV Rei d'Aragò i Comnte de Barcelona, avrà la facoltà di studiarli ed, laddove riterrà non favorevole alla Nostra Corona, di rinegoziarlo.

Con profonda stima e rispetto per tutte le Reali ed Imperiali Altezze qui convenute porgiamo i nostri omaggi.

Salut i Adeu

Gran Ambaixador de la Corona d'Aragò

Jordi de Tossa



Desperta Ferro!!
Sant Jordi!!
Visca el Barça!!
Visca Catalunya!!
Madrid cabron mira el Barça Campeon!!!
"Ciutadans de Catalunya, ja la tenim aquí!". Josep Guardiola
"Io so' Romano e a tempo perso Italiano!". Angelo Brunetti detto Ciceruacchio



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05/12/2011 15:21
 
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A nome e per conto di Sua Maestà Imperiale Bertaviano Comneno, significo a Re Baldovino ed a quant'altri fossero per ventura interessati, che le imperial marmocchie affidate alle mie cure saranno presto in età da marito.

Euforbio Kalliklisteres, custode del Gineceo.

15/12/2011 10:27
 
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Un Nuovo potere, una nuova Dinastia sorge al Nord!

Ascoltate tutti, popoli delle terre basse: I nostri guerrieri sono pronti a stabilire il nostro dominio sulle terre ancestrali appartenute ai nostri avi, e lo faranno col ferro e col fuoco! Che nessuno osi intralciare il nostro legittimo diritto a ristabilire il dominio del Nord sulle terre del Nord. I primi a doversi sottomettere alle nostre asce saranno quelle femminucce dei danesi, traditori dell'antica via e degli antichi Dei per compiacere, come cani, interessi altrui! Udite, Sovrani tutti, questo è il consiglio del Nostro Re Inge, lasciate i danesi al loro destino, poiché esso è segnato! il loro sangue bagnerà copioso le nostre asce e ripulirà la terra dalla loro infima presenza! Non unitevi al loro fato e sappiate scegliere con accortezza i vostri amici e alleati. Noi, non faremo prigionieri dei nostri nemici.

Konge Inge Gille
______________________________________
DELENDA PISA!


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Ammazza!! ma l'Imperatore si è conquistato tutta la Polonia in 19 turni???? [SM=g10249] e che è? [SM=g8884]
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DELENDA PISA!


02/02/2012 03:41
 
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Arciduca
A nome e per conto di Sua Maestà Roi Badouin de Jerusalem III di questo nome, advocatus Sancti Sepulchri e difensore della Terra Santa, annunciamo questo messaggio a tutte le corti dell'orbe terracqueo.

La guerra in Egitto è finita. Uno sbarco del Re in persona a Damietta, alla testa dell'armata di Gerusalemme, ha posto termine al conflitto meridionale: nella fortezza erano presenti l'Imam e il Wali fatimida con le rispettive guardie del corpo. E' stato uno scontro sanguinosissimo: i due nobili condottieri musulmani nulla hanno risparmiato per difendere le loro terre, e molti valorosi cavalieri cristiani, ahimè, sono morti trafitti dalle loro lame. Ma la tenacia dei nostri ha prevalso, ed ora dopo tanti secoli l'Egitto è tornato completamente in seno alla cristianità. Entrambi gli sfortunati condottieri sono stati tumulati secondo le tradizioni della loro religione, poiché rispettiamo profondamente il loro coraggio e la loro nobiltà sul campo, perché fino all'ultimo non hanno abbandonato i loro uomini.

Sua Maestà e tutti i cavalieri d'Outremer desiderano ringraziare calorosamente i nostri valorosi alleati siciliani: noi abbiamo solo completato l'ultimo tassello dell'opera, l'abbiamo in origine ideata, ma il vanto di questa vittoria per la cristianità è in grandissima parte loro. Senza il loro tempestivo sostegno forse oggi il nostro Regno sarebbe stato spazzato via dall'accerchiamento musulmano. Lode a Voi, prodi normanni! Iddio vi benedica!

Con profonda stima e rispetto per tutte le Reali ed Imperiali Altezze qui convenute porgiamo i nostri omaggi.


Non nobis, domine, non nobis, sed nomine tuo da gloriam!



Ambasciatore del Regno Guillaume de Tyr
[Modificato da Fabius Maximus Germanicus 02/02/2012 03:44]
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