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La Rivoluzione Francese e Napoleone

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    Jan89
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    00 30/10/2009 15:50
    Inauguro questa sezione con un argomento piuttosto complesso: quale fu il ruolo di Napoleone verso la Rivoluzione? Ne fu la conclusione legittima o ne fu il liquidatore? Portò a termine il processo rivoluzionario, impadronendosi delle idee e delle conquiste che da esso derivavano o fu piuttosto un monarca assoluto non dissimile da Luigi XIV?

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    "Amo molto parlare del nulla. E' l'unico argomento di cui so tutto" (O. Wilde)

    "L'unica differenza tra un capriccio e una passione che dura tutta la vita è che il capriccio dura più a lungo" (O. Wilde)

    "Un amico è uno che ti conosce molto bene e, nonostante ciò, continua a frequentarti" (O.Wilde)

    "Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui propri errori" (F. Nietzsche)

    "Solo gli imbecilli non sbagliano mai" (C. de Gaulle)

    "Non si è mai troppo prudenti nello scegliere i propri nemici" (O.Wilde)


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    Erik il Conquistatore
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    00 01/11/2009 17:38
    Secondo il mio parere Napoleone smentì e dimostrò quanto fragili, seppur buoni e giusti, fossero gli ideali rivoluzionari. Di fatto distrusse ciò che i rivoluzionari avevano cercato di imporre costruendo un Impero, ossia l'opposto di ciò che doveva avvenire. Come disse egli stesso: "Nelle Rivoluzioni vi sono coloro che le fanno e coloro che ne approfittano", un'allusione forse che lui era appartenente a questi ultimi? Io direi di si; e a costo di apparire cattivo o privo di ideali democratici devo ammettere avrei fatto la stessa cosa al suo posto.
    Tuttavia credo anche, grazie al suo progetto egemonico, egli abbia portato involontariamente o meno le idee della rivoluzione, contribuendo in parte al suo diffondersi.

    [Modificato da Erik il Conquistatore 01/11/2009 17:39]
    "Si vis pacem, para bellum."
    "Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
    "Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
    "Anche il Sole ha le sue macchie." (Napoleone Bonaparte, Generale e Imperatore di Francia)
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    Jan89
    Post: 3.311
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    00 08/11/2009 10:30
    Su questo siamo d'accordo: Napoleone effettivamente liquidò la Rivoluzione in Francia, ma esportò i principi rivoluzionari, anche se mitigati, nel resto d'Europa.

    La seconda domanda che voglio fare è questa: il potere di Napoleone fu diverso rispetto a quello degli altri sovrani assoluti suoi coevi?
    La sua legittimazione, il suo operato, la sua legislazione ha avuto basi diverse? Si è effettivamente distinto dal modello di governo che rappresentavano, ad esempio, Francesco II d'Austria e di Federico Guglielmo di Prussia?

    Tralascio lo Zar Alessandro, poiché la Russia merita un discorso a parte, secondo me...
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    Erik il Conquistatore
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    Barone
    00 08/11/2009 22:04
    Il governo di Napoleone a mio parere è simile a quello dei sovrani da te citati, d'altronde fondò un impero ed egli era quindi un imperatore.
    Tuttavia ebbe delle differenze: egli esercitava(secondo i ricordi dei miei studi)il potere in modo assoluto assegnando ai vari livelli gerarchici suoi fidati o famigliari. Il suo potere però non era legittimo, almeno agli occhi esteri, per questo divorziò dalla prima moglie per sposarsi con Maria Luisa D'Asburgo. In questo modo era legato a una dinastia reale e quindi legittimato e così i suoi futuri discendenti.
    Riguardo all'operato il suo "gioiello" fu il codice civile basato su ideali illuministi volti a eliminare i retaggi dell'ancien régime, del feudalesimo, dell'assolutismo, e creava una società prevalentemente borghese e liberale, di ispirazione laica, nella quale venivano consacrati i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà, quindi una sorta di "nuovo impero".
    Bisogna anche ricordare che il suo potere derivava dall'esercito: finchè combatteva e vinceva aveva in pugno l'Europa, in pratica il suo potere era la guerra. Tant'è durante l'età napoleonica vi fu il preludio di quella guerra totale poi chiamata "La Grande Guerra".

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    Jan89
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    00 12/11/2009 10:26
    Beh, secondo una parte della storiografia l'impero di Napoleone e il suo modello di Stato fu diverso dagli altri Stati assoluti dell'epoca. E' opinione di taluni storiografi che il dispotismo napoleonico fu sostenuto principalmente dai ceti contadini, certo non più contadini rivoluzionari ma contadini "conservatori", coloro cioè che avevano beneficiato dei beni sottratti alla Chiesa e all'aristocrazia durante la Rivoluzione. Questo è senza dubbio una grande differenza rispetto alle altre monarchie assolute dell'epoca, tendenzialmente basate sul predominio dell'aristocrazia, con la concessione di alcuni privilegi alla borghesia.

    Il Codice Civile certamente fu una grande innovazione che, tuttavia, servì a proteggere il sistema imperiale creato da Napoleone. Anche il Codice contribuì a liquidare alcune delle conquiste rivoluzionarie, anche se come detto, favorì lo sviluppo dello Stato liberale ottocentesco.

    Quanto poi alle guerre napoleoniche, senza dubbio furono il preludio della Grande Guerra, anche perché contribuirono ed, in un certo senso favorirono lo sviluppo degli Stati nazionali (basta pensare all'Italia e alla Germania). Stati nazionali che, con il loro esasperato patriottismo, portarono alla I Guerra Mondiale.
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    Xostantinou
    Post: 31
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    Fittavolo
    00 24/02/2010 12:00
    Napoleone fu un monarca assoluto come tanti altri, ciò in cui si distinse fu che il suo impero si basava sulla borghesia e sui suoi princìpi invece che sull'aristocrazia...



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”