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La questione del Rex Nemorensis

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    Mr.Guillaume
    Post: 12
    Registrato il: 30/09/2009
    Città: ROMA
    Età: 40
    Bracciante
    00 07/11/2009 22:03
    Pare fosse una carica sacerdotale della Roma arcaica che si è protratta nel tempo. Il sacerdozio consisteva nella presenza di questo Rex Nemorensis che era il "Re della Foresta" per capirci un eremita che soggiornava nei boschi attorno al lago di Nemi. Per divenire sacerdote si doveva uccidere il Rex vigente e questo sacerdote, citato da molte fonti, tra le quali credo Livio, viveva dunque in uno stato di perenne allerta, descritto semrpe con la sua spada nel fodero alla cintola, pronta ad essere estratta. Pare inoltre che anche che questo sacerdozio fosse divenuto una sicura via di fuga per gli schiavi fuggiaschi che presto divennero i maggiori pretendenti alla sfida del Rex.

    Il problema è il seguente: Quanto realmente sappiamo di questo culto? quanto influiva poi nella vita sociale romana? Influiva solamente nella società rupestre o anche urbana?

    Spero la risoluzione di questa situazione sia di vostro gradimento. [SM=g8464]
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    Jan89
    Post: 3.311
    Registrato il: 23/09/2009
    Città: ROMA
    Età: 34
    00 11/11/2009 17:40
    Mi sembra di ricordare che Svetonio citi, quasi di sfuggita, questa particolare carica sacerdotale, parlando di Caligola o di Nerone, non ricordo precisamente; forse anche in un'opera di Ovidio si accennava qualcosa. Indubbiamente era una carica piuttosto "particolare" nel panorama del clero (e scusate se uso il termine forse impropriamente) romano. Si è comunemente portati a credere che questo sacerdote fosse una sorta di tramite tra la religione autoctona romana e la religione olimpica, ereditata dai greci.

    Credo che anche Frazer si sia dedicato a questa particolare figura, legata al culto della terra, nella sua opera Il Ramo d'Oro.
    Secondo l'interpretazione di Frazer, questo sacerdote aveva un'importanza fondamentale per la comunità agricola che lo circondava, in virtù dei suoi presunti poteri in grado di influire con la fertilità della terra.

    Quanto alle modalità di "successione" di questo sacerdote, Frazer ebbe a dire che l'immortalità dell'anima del sacerdote era assicurata da un particolare simbolo mistico (il ramo d'oro, appunto), mentre si addiveniva all'uccisione del sacerdote soltanto quando egli invecchiava troppo per assolvere ai suoi compiti.

    Credo che la tesi di Frazer sia quanto di più "completo" abbiamo sulla figura di questo sacerdote e sulla sua rilevanza, che suppongo essere stata particolarmente sentita solo in ambito rurale, data la sua attinenza con il ciclo delle colture.

    Credo che questa del Rex Nemorensis sia uno dei tanti misteri che circondano la religione romana di misticismo, basti pensare al nome stesso di Roma, la cui etimologia è stata lungamente dibattuta e su cui esistono diverse ipotesi. [SM=g6794]
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    Erik il Conquistatore
    Post: 1.097
    Registrato il: 25/09/2009
    Città: CORDENONS
    Età: 36
    Barone
    00 19/11/2009 21:10
    Sinceramente di questa figura sapevo ben poco ed ora qualcosa in più grazie a voi...vedrò di documentarmi dato mi avete messo curiosità [SM=g10961] [SM=g10765]


    "Si vis pacem, para bellum."
    "Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
    "Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
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