Mi sembra di ricordare che Svetonio citi, quasi di sfuggita, questa particolare carica sacerdotale, parlando di Caligola o di Nerone, non ricordo precisamente; forse anche in un'opera di Ovidio si accennava qualcosa. Indubbiamente era una carica piuttosto "particolare" nel panorama del clero (e scusate se uso il termine forse impropriamente) romano. Si è comunemente portati a credere che questo sacerdote fosse una sorta di tramite tra la religione autoctona romana e la religione olimpica, ereditata dai greci.
Credo che anche Frazer si sia dedicato a questa particolare figura, legata al culto della terra, nella sua opera Il Ramo d'Oro.
Secondo l'interpretazione di Frazer, questo sacerdote aveva un'importanza fondamentale per la comunità agricola che lo circondava, in virtù dei suoi presunti poteri in grado di influire con la fertilità della terra.
Quanto alle modalità di "successione" di questo sacerdote, Frazer ebbe a dire che l'immortalità dell'anima del sacerdote era assicurata da un particolare simbolo mistico (il ramo d'oro, appunto), mentre si addiveniva all'uccisione del sacerdote soltanto quando egli invecchiava troppo per assolvere ai suoi compiti.
Credo che la tesi di Frazer sia quanto di più "completo" abbiamo sulla figura di questo sacerdote e sulla sua rilevanza, che suppongo essere stata particolarmente sentita solo in ambito rurale, data la sua attinenza con il ciclo delle colture.
Credo che questa del Rex Nemorensis sia uno dei tanti misteri che circondano la religione romana di misticismo, basti pensare al nome stesso di Roma, la cui etimologia è stata lungamente dibattuta e su cui esistono diverse ipotesi.
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